di Umberto Verdirosi
Un giorno lontano la stupidità si innamorò dell’ignoranza, si sposarono ed
ebbero un figlio, lo chiamarono Criticò. Il bimbo si fece adulto e criticò di continuo
tutto e tutti, ma sopratutto: gli artisti. Riuscì a far mettere le braghe ai
nudi di Michelangelo e si meritò un soprannome d’arte, lo chiamarono: critico
d’arte. Per gli amici: Criticò. Poi gli Dei o il Padreterno gli dettero l’immortalità,
si cibò di invidia in tutti i secoli, fu tracotante, insultante, pernicioso,
maligno. Visse e vive per criticare, per impedire, per stabilire, per sentenziare.
Carico dei cromosomi ereditati dalla madre Stupidità, non riconobbe Goya,
non riconobbe Rembrandt, non riconobbe Modigliani, non riconobbe Lautrec,
non riconobbe Van Gogh, non riconobbe nessuno; ma riconobbe sempre e in
ogni secolo solo se stesso. E c’è di più, perché ora pretende di conoscerli tutti
e ce li vuole spiegare con libri e parole!… Insomma, questo immortale riottoso
ha conquistato la terza pagina di tutti i giornali (dove si dice che si fa cultura
… ) e, sull’arte, ci scrive solo lui i suoi necrologi, perché (non ci si crede),
scriverà per l’artista solo se questo è in punto di morte… solo così arriva al suo
orgasmo letterario… a conferma, date un’occhiata ai giornali: si parla solo e
sempre di artisti defunti… il suo merito è: “Creare il mito del Morto”.
Questo antico stronzo, per dirlo con il gergo delle persone dotte (vedi Moravia
e il teatro di Dacia Maraini), imperversa, ammorba, promuove monumenti:
uno lo vedete alla stazione di Spoleto, altri nelle piazze di Milano, di
Catanzaro, di Nuoro, eccetera, ma, dei monumenti “insulto”, Roma è capitale.
Sindaci e Giunte sono cadute nell’inganno “Criticò” e ora non lo ferma nessuno,
perché monopolizza tutti i quotidiani (televisione compresa). Egli ci presenta
il suo pupillo Burri (finalmente deceduto) che riesce a far fermare il telegiornale
per essere ripreso nel suo “ gesto “ creativo: sta bucando una tela con
la fiamma ossidrica…! Ma sempre (parlando di televisione) lo vediamo raggiungere
il massimo Orgasmo letterario quando riesce a far trasmettere (via
cavo) lo Sterco d’Autore, presentato a New York, unitamente al design italiano,
dal Sommo Criticò nel 1995. E intanto i vari direttori di giornali sono molto
attenti (e di continuo), al mondo del calcio, della politica, ecc., ma degli artisti
viventi non si deve parlare, così ha sentenziato Criticò. Ci faranno sapere
che la Pivetti soffre il mal D’amore, che Scalfaro ama la Madonna, che Ronaldo
soffre di “ Miseria “e che il settimo comandamento è sempre in villeggiatura
in compagnia dei politici…! Questa la favola vera del nostro stupido tempo! E
intanto si continua a produrre armi perché si deve distruggere per poi ricostruire.
Ci saranno, in seguito, sottoscrizioni per le vedove e gli orfani bambini…
ma ora basta, dimenticavo Criticò! Se incontrate questo artista fallito, vi
prego segnalatemelo, anche se è immortale io lo ucciderò…! PASSATE PAROLA!!