Le Case  Astrologiche

Le Case Astrologiche

di Lidia Fassio Estratto dal suo libro Le Case Astrologiche

Le case sono l’unica istanza terrestre dell’astrologia. Poggiano sui segni zodiacali e, mentre alcune di esse sono vuote e quindi legate, nella lettura, al governatore del segno su cui poggia la cuspide, altre sono invece occupate da pianeti, che simboleggiano precise funzioni psicologiche da prendere in considerazione nell’interpretazione.

Segni e pianeti simboleggiano le istanze celesti. Le case non sono provviste di energia propria, ma vengono “abitate” dai pianeti; questi rappresentano le funzioni psichiche di cui si farà esperienza negli ambiti della vita che le case medesime simboleggiano, con le modalità energetiche dell’elemento e del segno che occupano.

Gli antichi sostenevano che un tempio non poteva essere considerato tale finché non veniva dedicato a una divinità che, prendendone possesso, lo rendeva sacro. Per le case astrologiche possiamo dire qualcosa di analogo: esse non avrebbero dignità se non venissero irrorate dall’energia di un particolare segno, a sua volta governato da un archetipo che rappresenta una divinità interiore.

I pianeti sono gli archetipi universali, le energie primarie che modellano e danno forma a tutto ciò che è presente nell’universo: sono le funzioni archetipiche che agiscono con le loro specificità, modellandosi e miscelandosi a loro volta con le energie degli elementi – fuoco, terra, aria e acqua – e così contribuendo alla formazione dei significati dei dodici segni zodiacali.

Possiamo dire che il pianeta è l’azione, ovvero la funzione archetipica che incontreremo e che agirà, attraverso le modalità dell’elemento (fuoco, terra, aria o acqua) e del segno, in un ambito specifico di esperienza (casa).

Ad esempio, Mercurio in Capricorno in sesta casa significa che la mente, la comunicazione e la percezione del soggetto (simbologia del pianeta) agiranno con le modalità tipiche della Terra e del segno del Capricorno (ovvero con rigore, competenza, serietà, razionalità, programmazione, padronanza e realismo), nell’ambito lavorativo e nella quotidianità (significati della sesta casa).

Ogni singolo archetipo si muove su tre diversi livelli: materiale, psicologico e spirituale. Ciò significa che ogni individuo può vivere l’esperienza su piani di consapevolezza differenti, e il compito dell’evoluzione sta nel passare da un livello all’altro utilizzando e via via sviluppando le potenzialità che le funzioni planetarie possiedono in nuce.

Un tempo l’astrologia si occupava esclusivamente dei segni e dei pianeti; successivamente, con la pratica genetliaca è nata la necessità di comprendere meglio in quali ambiti della vita l’uomo sperimentasse le singole energie planetarie. È così che sono nate le 12 case, che dividono il cerchio in 12 porzioni esattamente come fanno i segni. Le case, peraltro, vengono dette cosignificanti dei segni poiché ciascuna di esse in qualche modo “riverbera” talune delle caratteristiche del segno corrispondente.

Volendo fare un esempio, la casa i è cosignificante dell’Ariete in quanto casa e segno condividono alcuni significati. L’Ariete, infatti, è un segno energetico che ha bisogno di visibilità (fuoco); è impulsivo e vitale e si muove preferenzialmente in maniera istintiva. Alle nostre latitudini esso rappresenta la primavera e il nuovo anno solare, con la natura che si risveglia pronta al nuovo ciclo.

L’asse Ascendente/Discendente divide il cerchio zodiacale in due parti, una superiore e una inferiore; la prima casa, dal suo canto, rappresenta la nascita e l’uscita dell’individuo dalla totalità e dall’unità con la madre; evidenzia il momento e il modo in cui veniamo alla luce e, successivamente, tutto ciò che dobbiamo o vogliamo mostrare della nostra personalità. Definisce ciò che è immediatamente visibile, ciò in cui ci riconosciamo e le caratteristiche che gli altri vedono in noi.

La prima casa e l’Ariete hanno quindi in comune il bisogno di visibilità e di centralità: entrambi vogliono essere protagonisti. Resta tuttavia di estrema importanza comprendere in che modo verrà perseguito tutto ciò: i segni di Fuoco faranno brillare le caratteristiche dei pianeti che si trovano in questa casa, rendendo il soggetto egocentrico, carismatico, impulsivo e immediato; i segni di Terra imprimeranno, al primo impatto, competenza, serietà, praticità e metodicità; i segni d’Aria attrarranno gli sguardi con la facile dialettica, l’estrosità, la simpatia e la brillantezza mentale; i segni d’Acqua, infine, metteranno in mostra la sensibilità, la dolcezza e l’empatia.

Muovendo da queste premesse, è opportuno rettificare alcuni luoghi comuni che si riscontrano nel campo dell’astrologia. Ad esempio, una prima casa con più pianeti all’interno viene spesso definita “arietina” perché è cosignificante del segno dell’Ariete.

Questo modo di pensare, tuttavia, non è corretto: è invece più opportuno dire che tutto ciò che si trova in prima casa ha bisogno di visibilità e di mostrarsi. Del resto, solo questo è simbolicamente affine al segno dell’Ariete, che rappresenta la nascita e quindi il momento in cui si viene alla luce; il modo in cui la persona vorrà essere vista assumerà le valenze del segno su cui poggia.

Se ad esempio la prima casa è in Cancro, il soggetto avrà un approccio sensibile alla vita, unito a una sorta di passività venata di seduttività, intimità e fragilità. Cercherà di attirare l’attenzione mostrandosi molto riservato e timido, sebbene al tempo stesso attento a ciò che sentono e provano gli altri. Questi atteggiamenti – apparentemente altruisti – celano però una potente difesa personale, messa in campo per compensare la porosità e la vulnerabilità che rendono quella persona facilmente feribile.

Ovviamente è importante comprendere che, nell’ambito zodiacale, deve formarsi una miscela più o meno organica tra segno, pianeta e casa; ogni singola istanza, infatti, ha un suo preciso senso, mentre il rapporto fra le tre istanze evidenzia lo specifico incastro tra “la natura e l’ambiente”, ovvero tra il potenziale innato (rappresentato da segni e pianeti) e l’ambiente in cui nasce (rappresentato dalle case) che, come sappiamo, modulerà il potenziale iniziale favorendone o negandone l’espressione.

In caso di inibizione, il potenziale interno non va perduto, ma potrà introvertirsi, bloccarsi oppure distorcersi al punto da esprimersi in modo innaturale o falsato; ciononostante, resterà sempre racchiuso in qualche remoto meandro della psiche, in attesa di risvegliarsi e potersi esprimere. Vi sarà poi un tempo in cui potranno essere affrontati e smontati tutti questi condizionamenti che, altrimenti, continuerebbero a operare anche all’insaputa del soggetto stesso.

L’astrologia è “l’arte della grande mediazione” e, attraverso le sue istanze, evidenzia gli adattamenti che un individuo ha operato per integrarsi nell’ambiente in cui è nato.

Di fatto, un pianeta può trovarsi in un segno molto affine alle proprie energie, per cui avrà una maggior facilità nell’esprimere le sue caratteristiche; può però trovarsi in un segno molto diverso, con un’energia che contrasta la sua natura, e questo lo obbligherà a operare una serie di adattamenti affinché le divergenze iniziali trovino una conciliazione.

La mediazione dovrà rispettare sia le caratteristiche dell’archetipo sia quelle del segno in cui si viene a trovare: in caso contrario l’individuo andrà incontro a vari tipi di sofferenze.

Il cerchio zodiacale simboleggia la totalità e la completezza, ed è la mappa del nostro viaggio personale dal momento in cui veniamo concepiti sino al momento in cui abbandoneremo la forma materiale per fare ritorno a quella completezza (totalità) da cui tutto il progetto è partito.

Le case scandiscono la successione temporale e le tappe di questo viaggio: descrivono gli ambiti in cui siamo chiamati a sperimentarci e a sviluppare ciò che è presente solo in potenza. È importante valutare accuratamente il segno che si trova nella posizione dell’Ascendente, perché dà vita a una particolare sequenza di segni su cui cadono le cuspidi delle altre 11 case, le quali evidenziano via via una precisa modalità di affacciarsi alla vita, di interagire con l’ambiente e di sviluppare capacità peculiari; esso simboleggia anche il tipo di energia che abbiamo a disposizione per affrontare le tappe fondamentali della formazione dell’identità.

La parola oroscopo viene generalmente tradotta con “guardare nell’ora” e, per l’astrologia, tutto ciò che nasce in un determinato momento contiene ed esprime le qualità archetipiche presenti, nonché le particolari interazioni che esse stabiliscono tra loro.

In pratica, i rapporti (aspetti) che si creano tra i vari corpi celesti (archetipi o funzioni psichiche) simboleggiano le energie che abbiamo all’interno, la nostra essenza di base, nonché la più o meno facile interazione con l’ambiente in cui nasciamo.

Gli antichi si sono trovati a risolvere il problema di sezionare e codificare l’immenso spazio che vedevano sopra di loro e, nel farlo, hanno dato vita a una struttura simbolica di riferimento chiamata eclittica, sulla quale individuavano i corpi celesti e i loro movimenti.

L’eclittica comprende 12 segni, ognuno dei quali occupa 30 dei 360 gradi totali; i pianeti si muovono lungo l’eclittica a seconda della velocità con cui orbitano intorno al Sole. In astrologia i segni non sono le costellazioni – come invece spesso si sente dire – ma sono la rappresentazione simbolica di uno spazio proiettato sull’eclittica.

A conferma della natura simbolica e non astronomica di questa disciplina, in astrologia la Luna viene considerata un pianeta nonostante nella realtà astronomica si tratti di un satellite della Terra. La Luna è un “luminare” in quanto brilla nel cielo di notte.

Noi siamo perfettamente consapevoli che la Luna non brilla di luce propria ma riflette la luce solare, tuttavia, dal punto di vista simbolico, questo fatto non riveste alcuna importanza, dato che l’astrologia prende in considerazione il punto di osservazione terrestre piuttosto che quello astronomico.

All’uomo antico la Luna appariva grande più o meno quanto il Sole ed è per questo che li chiamò entrambi “luminari”; ancora oggi essi simboleggiano le due energie archetipiche primarie (femminile e maschile) che danno vita all’identità nella sua essenza ricettiva e attiva. Luna e Sole sono senza dubbio gli astri con cui abbiamo maggiore dimestichezza, quelli che sono stati studiati più a lungo e sui quali sono state caricate le più imponenti proiezioni umane.

La Luna è il pianeta più rapido in quanto compie un giro intorno al Sole in circa 28 giorni, mentre Eris (l’ultimo dei pianeti avvistati) è il più lento tra tutti quelli conosciuti: esso percorre un giro di zodiaco in circa 500 anni.

I pianeti possono essere divisi in personali e transpersonali, considerando però che vi sono anche pianeti che fanno da ponte tra gli uni e gli altri.

Mercurio e Venere sono pianeti personali interni, nel senso che orbitano tra la Terra e il Sole. Nella lettura psicologica vengono definiti tali poiché rappresentano due delle tre funzioni fondamentali per l’Io (quella cognitiva e quella affettiva). Sono pianeti molto veloci che, con le loro retrogradazioni, impiegano all’incirca un anno a fare un giro intorno al Sole.

Anche Marte è un pianeta personale, ma è esterno alla Terra e pertanto si trova sganciato dagli altri due, che invece si muovono sempre vicinissimi al Sole. Marte è anch’esso considerato veloce poiché impiega, con la sua retrogradazione biennale, circa due anni a fare un giro intorno al Sole. Psicologicamente rappresenta la funzione affermativa e difensiva dell’Io.

A questi seguono altri due pianeti, che fanno da ponte tra i personali e i transpersonali; essi simboleggiano la crescita e l’espansione dell’Io, nonché la possibilità che questo si strutturi fino a trovare indipendenza e ruolo sociale. Parliamo di Giove e Saturno, che sono decisamente più lenti rispetto ai precedenti: per fare un giro intorno al Sole, il primo impiega dodici anni, mentre al secondo ne occorrono ventotto e mezzo.

Rappresentano funzioni coscienti, in corrispondenza con il fatto che sono ancora visibili a occhio nudo e hanno lo scopo di traghettare l’Io verso il mondo affinché possa conquistare un ruolo sociale.

Infine ci sono i pianeti lenti, detti anche transaturniani o transpersonali, che non sono visibili a occhio nudo e impiegano un tempo lunghissimo per compiere un intero giro intorno al Sole. Psicologicamente simboleggiano l’inconscio con tutte le potenzialità in esso racchiuse. Parliamo ovviamente di Urano, Nettuno, Plutone ed Eris. Essi impiegano rispettivamente 84, 164, 260 e 500 anni per fare un ciclo di rivoluzione completa intorno al Sole.

I 12 segni astrologici si succedono via via nei 12 mesi e il Sole scandisce giorno per giorno tutti i 360 gradi dello zodiaco.

Volendo fare un esempio, se sono nata il 10 giugno, il Sole nella mia carta natale si trova obbligatoriamente a 19 gradi Gemelli, segno in cui il Sole transita dal 21 di maggio sino al 20 giugno circa.

Dato che si muovono lentamente e restano in un determinato segno per svariati anni, i pianeti lenti caratterizzano intere generazioni.

Conoscere il loro movimento permette, anche a una lettura veloce, di sapere in quali anni è nata una persona evocandone subito lo spirito dei tempi. Ovviamente per sapere l’anno esatto bisogna consultare le effemeridi.

Le case, invece, si riferiscono al percorso del Sole nelle 24 ore del giorno, dall’alba fino al tramonto (case diurne o superiori, dalla XII alla VII) e dal tramonto all’alba (case notturne o inferiori, dalla VI alla I); in pratica nell’oroscopo personale si intrecciano due diversi sistemi:

la successione dei 12 segni che rappresenta la divisione dei 12 mesi dell’anno;
la successione delle 12 case che invece rappresenta la suddivisione delle 24 ore del giorno.
Tornando all’esempio precedente, se sono nata il 10 giugno alle 12 del mattino, oltre ad avere il Sole a 19 gradi di Gemelli lo avrò anche in casa x, perché quella è la porzione dello zodiaco in cui il Sole si trova alla sua culminazione, ovvero a mezzogiorno; in astrologia la cuspide della casa x si chiama Medium Coeli.

I due sistemi si intersecano ruotando in senso opposto; infatti, il movimento simbolico del Sole nei giorni e nei mesi dell’anno avviene in senso antiorario, partendo dal grado 0 del segno dell’Ariete e passando via via per tutti i segni, fino ad arrivare al grado 29,59 dei Pesci che è l’ultimo del ciclo. Ovviamente in ogni segno vi sono 30 gradi, che ricordano approssimativamente i 30 giorni del mese.

Il sistema delle case, invece, divide il giorno in 12 spicchi, ognuno dei quali ospita il transito del Sole per circa due ore. Il movimento, però, avviene in senso orario; ciò significa che il Sole nasce all’alba – che è simboleggiata dalla linea dell’Ascendente – e via via transita la dodicesima casa, poi l’undicesima, per raggiungere infine la casa decima al suo culmine, ovvero a mezzogiorno.

Poi ridiscende lungo lo zodiaco attraverso la nona e l’ottava, fino ad arrivare alla settima (Discendente) che simboleggia il tramonto del Sole; successivamente, attraverso la sesta, la quinta e la quarta arriva alla mezzanotte, punto più basso del cielo (Fondo Cielo), per percorrere infine le ultime tre case notturne (terza, seconda e prima) fino al suo ritorno all’Ascendente e alla nuova alba, che darà vita al nuovo giorno e al nuovo ciclo.

Quindi nell’analisi del tema natale bisogna tenere conto di questa sovrapposizione tra segni e case, e occorre fare attenzione a non confondere i due diversi moti, orario e antiorario. Le case simboleggiano il moto di rotazione che la Terra fa intorno al proprio asse nelle 24 ore quotidiane, mentre i segni evidenziano la rivoluzione che la Terra compie intorno al Sole nell’arco di un anno.

L’astrologia è un sistema nato dall’osservazione dell’uomo, forse più di 10.000 anni fa, in un’epoca in cui non c’erano telescopi né altre strumentazioni similari: pertanto si vedeva solamente ciò che l’occhio umano consentiva, tant’è che fino al 1787 venivano presi in considerazione unicamente i sette pianeti tradizionali, visibili a occhio nudo.

L’astrologia funziona in modo geocentrico e non eliocentrico: sebbene si tratti di una prospettiva non corretta dal punto di vista astronomico, essa si basa sul fatto che la Terra è il punto di osservazione e ogni movimento celeste viene osservato proprio dalla prospettiva del luogo in cui si nasce.

Nell’anno solare ci sono quattro momenti cardine: due equinozi e due solstizi.

L’equinozio di primavera segna l’ingresso del Sole nel segno dell’Ariete il 21 di marzo; in quel momento il Sole attraversa l’equatore ed entra nell’emisfero nord, cioè quello che noi prendiamo in considerazione. Prosegue poi il suo viaggio verso nord alzandosi sempre di più nel cielo, ed è per questo che le giornate diventano più lunghe e più calde.

Il solstizio d’estate (21 giugno, segno del Cancro) avviene nel giorno in cui il Sole si trova nel punto più alto del cielo e per qualche tempo appare fermo, prima di iniziare nuovamente il suo viaggio verso l’emisfero sud.

L’equinozio d’autunno (21 settembre, segno della Bilancia) è il momento in cui il Sole attraversa nuovamente l’equatore per entrare nell’emisfero sud. Perde in altezza e i suoi raggi ci arrivano più obliqui; per questa ragione riscalda di meno e le giornate diventano via via sempre più corte, fino a raggiungere la loro durata minima al momento del solstizio d’inverno, che avviene il 21 dicembre sotto il segno del Capricorno. Il Sole sembra nuovamente fermarsi per qualche giorno prima di riprendere il suo moto verso nord e ricominciare il ciclo.

I detrattori dell’astrologia sostengono che lo zodiaco sia sbagliato poiché, per via della precessione degli equinozi, il punto vernale effettivo non è più in Ariete; e affermano altresì che le costellazioni non sono dodici ma tredici, dato che andrebbe considerato anche Ofiuco. Giova quindi ribadire che l’astrologia è un sistema simbolico, il quale ha una scarsa corrispondenza astronomica; le costellazioni sono raggruppamenti di stelle – non necessariamente vicine tra loro – che rappresentano figure mitologiche virtuali proiettate sulla sfera celeste. Furono i mesopotamici a scegliere dodici figure simboliche sulla base della ciclicità stagionale. Nel tempo prese vita un sistema convenzionale geocentrico di 12 settori uguali, ognuno di 30 gradi (i segni zodiacali). Venne così definito un moto apparente del Sole attraverso questi 12 settori durante il suo percorso annuale attorno alla Terra. Gli antichi e tutti gli astrologi sanno perfettamente che la corrispondenza tra le costellazioni e i segni zodiacali è solo simbolica.

L’astrologia, infine, non tiene conto dell’influsso dei pianeti e della legge di causa-effetto perché si basa sulla legge di sincronicità e di rispecchiamento tra il sopra e il sotto.

Fatta questa doverosa premessa, possiamo passare all’analisi delle case astrologiche.

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