di Luciano Cognola……che è un Ariete segno di grande azione…..creativa…
Siccome il testo della riforma IO l’ho letto tutto sul serio, vi spiego perché voto NO entrando nel merito di ogni articolo (sembra una cosa lunga, invece non lo è) :
voto NO perché le modifiche agli artt.48 e 55 eliminano la rappresentanza al Senato dei cittadini italiani residenti all’estero, in barba al diritto di uguaglianza;
voto NO perché l’art.55 inserisce la parità di genere in Costituzione quale obbiettivo, anziché quelli della competenza e del merito, ed io non ritengo che il genere sia garanzia né dell’una né dell’altro;
voto NO perché l’art.57 riporta testualmente che “cinque senatori POSSONO essere nominati dal Presidente della Repubblica”, quindi il n° dei senatori non è definito (da 95 a 100);
voto NO perché l’art.57 mi toglie la possibilità di eleggere i miei rappresentanti in Senato, ruolo totalmente diverso da quello del Consigliere Regionale o del Sindaco;
voto NO perché ‘art.57 riporta testualmente che, in merito ai senatori, “ciascuna delle Province autonome di Trento e Bolzano ne ha due”, escludendo implicitamente l’abolizione delle province;
voto NO, perché nell’art.57 le modalità di attribuzione dei seggi del Senato non tengono in alcun modo conto della volontà popolare, in quanto si parla dei “voti espressi”, ma non si specifica se relativi all’ultima consultazione popolare o interni ai Consigli Regionali ;
voto NO perché l’art.64 sancisce che il regolamento della Camera, adottato a maggioranza assoluta dei deputati (quindi, con tutta probabilità redatto secondo il volere della maggioranza), disciplina lo statuto delle opposizioni, ovvero dell’avversario, evidente limitazione alle garanzie delle minoranze;
voto NO perché l’art.67 continua a prevedere l’assenza di vincolo di mandato e sono stufo di vedere centinaia di cambi di casacca a legislatura ;
voto NO perché l’art.70 elimina il bicameralismo perfetto in favore di un bicameralismo che è semplicemente incomprensibile e quindi il SENATO NON E’ ELIMINATO come camera legislativa ;
voto NO perchè l’art.71 porta da 50.000 a 150.000 le firme necessarie alla presentazione di una legge d’iniziativa popolare, triplicando la difficoltà d’esercizio di questo diritto;
voto NO perché l’art.71 istituisce sì i referendum propositivi e d’indirizzo, ma con modalità approvate da una legge ordinaria, quindi secondo il volere della maggioranza del momento;
voto NO perché l’art.75, analogamente all’art.71, porta da 500.000 ad 800.000 le firma necessarie per indire un referendum abrogativo ;
voto NO perché l’art.83, per l’elezione del Presidente della Repubblica, dal settimo scrutinio in poi sostituisce la maggioranza dell’assemblea parlamentare con la maggioranza dei VOTANTI, consentendo in questo modo alla maggioranza di eleggersi il proprio Presidente della Repubblica, rendendolo di fatto un proprio esponente e non garanzia di tutti i cittadini ;
voto NO perché gli artt.87 e 117 introducono i termini specifici “UNIONE EUROPEA” al posto di quelli generici, rendendo di fatto più complicato, se non impossibile senza una riforma costituzionale, l’eventuale uscita dell’Italia dall’unione europea;
voto NO perché l’art.117 conferisce all’Unione Europea la possibilità di porre vincoli alla potestà legislativa dello Stato ;
voto NO perché l’art.120 conferisce al Governo la possibilità di sostituirsi agli altri organi territoriali anche nel caso di “mancato rispetto di norme e trattati internazionali”, togliendo di fatto agli amministratori locali la possibilità di rispettare le volontà dei propri cittadini in favore di non meglio definiti interessi superiori ;
voto NO perché l’art.135, in combinazione con gli effetti dell’art.83, consente potenzialmente alla maggioranza di turno di eleggere 10 giudici della Corte Costituzionale su 15 e quindi consegna potenzialmente alla sola maggioranza il potere di cambiare TUTTA la Costituzione;
Quindi VOTO NO perché QUESTA RIFORMA non solo TOGLIE A ME, CITTADINO, LA POSSIBILITA’ DI ESSERE SUFFICIENTEMENTE RAPPRESENTATO, MA TRASFERISCE TROPPO POTERE NELLE MANI DELLA MAGGIORANZA DEL MOMENTO, GETTANDO LE BASI PER EVENTUALI FUTURE DERIVE AUTORITARIE.
Tutto ciò senza considerare la legge elettorale.