Io sono solo una scusa, un pretesto. Io sono solo un
incrocio da cui passano tutte le strade del mondo”.
“Quando parlo di astrologia, non parlo del comune astrologo, quello è un terreno
di poco conto anche se la maggior parte degli uomini si interessa all’astrologia
solo per sapere se la figlia si sposerà oppure no…”
L’astrologia può essere divisa in tre parti. La prima è il suo nucleo centrale,
l’essenza, e come tale non può essere mutata: è anche la parte più difficile da
comprendere. La seconda parte è lo strato intermedio, nel quale è possibile
operare tutti i cambiamenti che si desiderano. È la porzione semiessenziale, in
cui si possono operare dei mutamenti, sapendo come fare, altrimenti non è
possibile. La terza parte è lo strato più esterno, del tutto non essenziale, che
però attira maggiormente la nostra curiosità.
Il primo strato è l’essenza, in cui non si può operare mutamento alcuno. Quando
lo si arriva a conoscere, si può solo cooperare con esso. Le religioni hanno
istituito l’astrologia per conoscere e decifrare questo destino essenziale. La
parte semi-essenziale dell’astrologia è tale per cui, conoscendola, può
permetterci di cambiare le nostre vite, altrimenti non è possibile. Se non la
conosciamo, qualsiasi cosa è destino che accada, accadrà: sapendo, esistono
alternative tra cui scegliere; esiste una possibilità di trasformazione, qualora
si faccia la scelta giusta. E la terza parte, quella non essenziale, è solo
periferia, uno strato esteriore in cui non esiste nulla di essenziale, tutto è
semplicemente connesso alle circostanze.
Purtroppo noi continuiamo a consultare gli astrologi solo sulle cose non
essenziali.
Un bambino di otto anni, mentre camminava per strada è scivolato sulla buccia di
un arancio: com’è possibile chiedere a un astrologo, in base alla posizione
della Luna e delle stelle, su quale strada è successo, e su quale arancio?!
Domande simili sono sciocche. Tuttavia, molti vogliono sapere in anticipo se
scivoleranno mai su una buccia d’arancio… anche questo non è essenziale! E non
ha nulla a che vedere con la tua anima: questi eventi accadono alla periferia, e
l’astrologia non ha nulla a che vedere con essi. D’altro canto, poiché gli
astrologi si sono sempre lasciati andare a trattare queste tematiche, la grande
struttura dell’astrologia crollò.
Nessuna persona intelligente crederebbe mai che al momento della nascita sul suo
destino venne scritto che in un certo giorno, sul lungomare il suo piede sarebbe
scivolato su una buccia d’arancio e lei sarebbe caduta. Non esistono relazioni
tra quella caduta e quella buccia d’arancio con la Luna e le stelle:
l’astrologia ha perso ogni rispettabilità poiché è stata associata a cose come
questa. Ma noi tutti, in un senso o in un altro, prima o poi, ci rivolgiamo a un
astrologo per sapere cose come questa..(..)
L’astrologia di cui vi parlo si riferisce a ciò che è essenziale, al fondamento
della vita.Ma il vostro interesse arriva, al massimo, a ciò che è
semiessenziale: volete sapere quanto vivrete, se morirete all’improvviso. Ma non
vi interessa affatto sapere cosa farete vivendo, come vivrete. (..)La vostra
curiosità tocca gli eventi, non l’anima.
“Il fatto che io viva è solo un evento, ma ciò che faccio mentre sono vivo,.o
cosa sono,questo appartiene alla mia anima”
.
Il significato e l’essenza dell’astrologia è che nessuno di noi è qualcosa di
separato, noi siamo uniti all’universo. Non solo, noi partecipiamo anche a ogni
situazione, a ciascuno degli eventi dell’universo.(..)
Cos’ho io a che vedere con un anello nel futuro? In realtà io sono già nato… ma
Buddha afferma che, se ciò che accadrà in futuro non fosse già presente, anche
in quel caso io non potrei essere nato, perché io sono un anello che collega il
passato al futuro. Dunque, se avvenisse il minimo cambiamento, sia nel passato
che ne futuro, io non potrei essere ciò che sono ora.
Sia il passato che il futuro mi hanno formato: questo è astrologia. Sia il Sole
che è sorto, sia il Sole che sorgerà domani hanno partecipato alla mia
realizzazione: le estensioni del futuro servono anch’esse a determinare i
momenti presenti: solo grazie al sostegno del futuro, questo attimo presente può
esistere.
Solo quando una persona si ritrova collegata a questa unità interiore di passato
e futuro, solo allora sarà in grado di comprendere l’astrologia. In quel caso
l’astrologia diventa una religione, solo allora si trasforma in spiritualità.
Altrimenti, se viene a interagire solo con ciò che non è essenziale, diventa
semplice divinazione, che qualsiasi indovino di strada usa, ma che non ha alcun
valore. Perfino la scienza più evoluta non è altro che polvere, nelle mani di
persone ignoranti: il suo valore è stabilito dall’uso che si riesce a fare del
sapere in essa racchiuso.(..)
Questo universo è come una famiglia, è un organismo: quando io respiro, tutto il
mio corpo ne è affetto; allo stesso modo, quando il Sole respira, la Terra ne è
affetta. La Terra viene influenzata perfino da ciò che fa quel Sole remoto:
perfino le più piccole cellule viventi respirano in armonia con i Soli più
remoti che noi vediamo come stelle. Se riuscite a capirlo, riuscirete a entrare
nell’astrologia essenziale, e potrete dimenticarvi ciò che non è essenziale, e
pertanto è inutile.(..)
Per ciò che riguarda la parte non essenziale della vita, noi siamo sempre liberi
di alzare la prima gamba. Ma una volta che lo abbiamo fatto, diventa un legame
che impedisce di sollevare la parte essenziale. Poiché facciamo passi non
essenziali, ci invischiamo e non siamo più in grado di operare nella sfera
essenziale. Ecco perché Maometto disse ad Alì che una volta esercitata la
libertà di alzare una gamba, proprio quell’atto impediva poi di alzare l’altra.
Pertanto, entro certi limiti, esiste la libertà, oltre quei limiti c’è
schiavitù.(..)
Le ipotesi sono due. Da un lato c’è l’astrologo divinatore, seduto all’angolo
della strada, che viene interrogato su cose non essenziali. Non importa che sia
l’astrologo di un poveretto o del primo ministro indiano: tutti gli astrologi
comuni vengono interrogati su cose non essenziali. (..)E l’astrologo che
risponde: “È scritto, è predeterminato, non si può cambiare il destino”, mente.
Dall’altra parte c’è il razionalista che afferma che non esistono connessioni:
tutto è casuale, frutto di casi fortuiti. Non ci sono leggi, la vita è anarchia.
Anche lui sta dichiarando il falso.(..)
La verità si trova in questo terzo caso, che è la quintessenza di ogni cosa, che
appartiene all’essenza più intima dell’esistenza, e che è del tutto
predestinata: più una persona si avvicina al centro del proprio essere, più si
avvicina a ciò che è essenziale, e questa è una cosa predestinata.(..)
Viceversa, più ci avviciniamo alla periferia, più ci spostiamo verso la
casualità. Più parliamo degli eventi esterni, più ci troviamo di fronte a
coincidenze.
Quando parliamo dei fenomeni interiori, tutto sembra scientifico, fondato su
leggi ben precise, e le cose appaiono sempre più organizzate.
Tra queste due dimensioni – la sfera essenziale e quella periferica – esiste un
ampio spazio di mutamenti, dettati dalla scelta. In questo terreno intermedio,
una persona saggia fa la scelta giusta, mentre una persona inconsapevole,
immersa nelle tenebre dell’ignoranza, va alla deriva verso il suo destino.
Nell’oscurità, le circostanze l’afferrano.
Dunque, esistono tre regioni esistenziali. Nella prima, l’essenza più intima,
ogni cosa è predestinata. Se lo si sa, si conosce l’essenza dell’astrologia.
Nella terza, quella periferica, ogni cosa è incerta: saperlo, significa conosce
l’imprevedibilità del mondo quotidiano. Esiste poi una terza regione,
esattamente nel mezzo: conoscendola, una persona si può risparmiare di tentare
l’impossibile, per fare ciò che è possibile.(..)
L’astrologia infligge una mazzata mortale all’ego: se ha ragione, l’ego è un
errore indiscutibile. Proviamo a capirlo in questo modo: se l’astrologia
sbaglia, solo l’ego può aver ragione. Se l’astrologia ha ragione, allora il
mondo ha ragione e io solo posso sbagliare: io sono solo una parte
infinitesimale e insignificante del mondo; sono così minuscolo da essere del
tutto trascurabile. Se l’astrologia ha ragione, io non esisto: esiste un immenso
flusso di forze nelle quali io sono solo una piccolissima onda.(..)
Il senso dell’astrologia è unicamente questo: tu non esisti, solo l’universo
esiste; tu non esisti, solo Se riuscissimo a essere semplicemente uniti
all’armonia universale, non occorrerebbe altro: saremmo beati. (..)
Se riuscirete a comprendere le cose che vi ho detto in merito all’astrologia,
essa diventerà una soglia per la realizzazione spirituale. il cosmo esiste.
Forze potentissime stanno operando nell’universo, e tu sei del tutto
insignificante.
Osho, I misteri occulti dell’Oriente, ECIG #6