di Gabriella Leopizzi
Leone è il Quinto Segno dello Zodiaco; di Fuoco, Positivo, Fisso, Maschile, va dal 23 luglio al 23 agosto, con la fluttuazione di due giorni all’inizio ed alla fine, a seconda degli anni.
I Segni di Fuoco sono Tre: Ariete (Fuoco di paglia che si consuma in una fiammata), Leone (Fuoco del falò che arde pian piano ed illumina, scalda, tiene lontani gli animali pericolosi), Sagittario (Fuoco dello Spirito, alla ricerca di cosa si nasconde dietro la cosiddetta Realtà). Secondo Segno di Fuoco, il Leone mette a freno la pura istintualità di Ariete e, guidato dalla Maturità, la pone al servizio di progetti ad ampio respiro, che poi si trasformeranno anche in ricerca del diverso, del lontano, dello Spirituale (Sagittario).
I Segni Fissi, (Toro, Leone, Scorpione, Acquario), simboleggiano la Stabilità di Propositi e di Sentimenti, ed anche la Tenacia; qualità che, se non ben controbilanciate nel Tema Natale, possono trasformarsi in inamovibili testardaggini.
Come Segno Positivo e Maschile il Leone simboleggia l’estroversione, la carica vitale che si espande all’esterno, coinvolgendo tutto quanto la circonda.
Sotto il Segno Leone il Sole è alla sua massima espressione di luce e di calore e la Natura nel suo massimo rigoglio. Le gemme si trasformano in fiori e frutti; i cuccioli crescono sani e forti. Tutto, all’intorno, è carico di colori, di odori, di sapori. Anche se con il Solstizio d’Estate (alla fine di Giugno), la notte erode un briciolo di luce ogni giorno, la cosa non è ancora percepibile. Trionfo della fisicità, quindi; non per niente anche il Leone è legato, principalmente, alla sessualità.
Nella sequenza dell’Evoluzione umana, (non nelle persone singole, ovvio), sotto il Segno del Cancro il riprodursi tipicamente fisico (Toro) si evolve in presa di coscienza della Maternità, come Educazione ai sentimenti. Sempre seguendo l’Evoluzione, la Paternità del Leone non si ferma più alla arietina fecondazione della femmina, ma segue la gestazione e l’educazione dei figli. Di conseguenza, non solo insegnamenti di sopravvivenza all’ambiente, di come, cioè, procacciarsi il cibo e superare i pericoli. Vi è anche una Evoluzione dello Spirito attraverso il Sapere Astratto.
Sono infatti ormai arrivate conoscenze e scoperte della realtà circostante (Gemelli), e le esigenze di religiosità, già percepite dal Toro. I figli insomma, non si abbandonano più appena in grado di provvedere a sé stessi, ma se ne segue la crescita, se ne condividono le gioie ed i dispiaceri. Come il Cancro simboleggia la Madre affettiva oltre che biologica, il Leone è quindi legato al Padre che segue, si interessa, indirizza.
Quanto detto non significa certo che tutti gli appartenenti ai Segni Toro ed Ariete abbandonino i figli appena concepiti o appena svezzati! Ogni Ariete ed ogni Toro ha, nel suo Tema Natale, altri elementi che ne modificano le caratteristiche di base.
Prima ancora di pensare ai figli, però, il Leone ha imparato a superare l’accoppiamento istintivo, finalizzato all’espulsione dello sperma. (Ariete): Attraverso l’Evoluzione e alla prima comparsa del Pensiero (sempre Gemelli), egli sa infatti ormai dominare le pulsioni, ritardando l’orgasmo per prolungare il Piacere. Sa insomma vivere il sesso non come un attimo di stordimento, ma come un lungo, piacevolissimo “gioco”.
Simboleggia infine, il Quinto Segno Zodiacale, il divertimento tout court. Ormai tranquillo per tutto quanta riguarda la sua sopravvivenza, in armonia con il mondo circostante, in collaborazione con i propri simili per affrontare ogni eventuale difficoltà e necessità, l’Uomo, arrivato al Segno Leone, pensa anche a come trascorrere il suo tempo libero. Leone simboleggia quindi tutto il mondo dei divertimenti. Dal Luna Park, al Circo, al Teatro, al Cinema e via di seguito.
Al Leone è legato al Mito di Eracle, figlio di Zeus il quale, per ingannare Alcmena, (moglie di Anfitrione), che non cede alle sue lusinghe, prende le sembianze del di lei marito e nasce Eracle, o Ercole. Era, gelosissima moglie di Zeus, manda due serpenti per soffocare il neonato; ma il bimbo è fortissimo e li uccide. Crescendo, Eracle viene giudicato il Gigante Buono perché usa la sua forza solo per difendersi e difendere, mai per attaccare. A un certo punto, però Era, ancora in preda alla gelosia per il tradimento del marito, fa impazzire Eracle che, preso da furia improvvisa, getta nel fuoco i figlioletti.
Ritornato in sé Eracle si strugge nel rimorso, nel senso di colpa; per sollevarlo da tanta disperazione, il suo amico Teseo gli consiglia di consultare l’Oracolo a Delfi. Lì gli viene suggerito di mettersi, per espiazione, al servizio del Re Euristeo che gli impone le famose dodici Fatiche.
La Quinta fatica, legata al Segno Leone, consiste nell’uccidere il Leone di Nemea, invulnerabile a tutte le armi allora conosciute. Dopo un terrificante corpo e corpo nel fondo di una caverna in cui la bestia si è nascosta, Eracle uccide il Leone, lo scuoia, ne indossa la pelle come trofeo e si mette in testa il suo cranio a mò di elmo.
Il Leone non è visto, nel Mito di Ercole, come animale regale ma come pura forza bestiale. Il Leone si nasconde in una caverna, che è qui simbolo del Segno precedente (Cancro), rifugio ma anche pericolo mortale per chi vi sosta troppo a lungo. Eracle, ci rimane il tempo indispensabile per uccidere la belva ed uscirne Vincitore. IO completo ed indipendente. L’ideogramma astrologico del Segno Leone è la coda ripiegata del felino. Si è già detto, nella descrizione del Cancro, che il Quarto ed il Quinto Segno dello Zodiaco sono sede dei Luminari. Cancro-Luna l’Inconscio, il mondo delle ombre, i pensieri, le sensazioni, le emozioni, gli intuiti. Leone-Sole-Io Cosciente ed il suo espandersi all’esterno. Il prendere contatto con la Realtà visibile e cercare di dominarla.
Il Sole è al centro del Sistema Solare. E’ il Re circondato dalla sua Corte. Sovrano che irradia potere, splendore, ricchezza, magnanimità. Mentre Ariete è l’Uomo delle Caverne che è riuscito a mettersi in piedi e fa le prime elaborazioni del pensiero, per dominare la Natura e gli animali pericolosi, il Leone è l’Uomo del Rinascimento, Signore e Padrone del mondo. Tutto è al suo servizio e di tutto egli vuole disporre.
Per godere appieno delle sue eccellenti doti, il Leone ha bisogno del riconoscimento pubblico, delle lodi, della maggiore pubblicità possibile. Insaziabile il suo bisogno di essere al centro dell’attenzione, di ricevere applausi. E’ per questo motivo che molti Leoni, scelgono la ribalta. Mondo dello Spettacolo tout court o altre professioni che danno visibilità, riconoscimento pubblico, forte attenzione verso la propria persona, ed il proprio operato. Di solito è un conservatore che apprezza l’ordine costituito: le Rivoluzioni vengono accettate solo a patto che il Generale o l’Eroe sia lui.
Vanitoso oltre ogni limite (se non mitigato dall’insieme del Tema), il tipo Leone può però essere facilmente raggirato dagli astuti e dai “cortigiani” che con lodi e blandizie, riescono a circuirlo a proprio vantaggio. Per l’altissima considerazione di sé, tendenza forte alla suscettibilità. Assai poco gradite, di conseguenza, critiche ed appunti al suo modo di pensare, al suo operato. Gli stessi atteggiamenti si riscontrano in persone che, pur non appartenendo al Segno, hanno nel proprio Tema un Sole troppo enfatizzato. Soltanto la presenza forte, nel Tema Natale, di pianeti in Segni di Terra o di Aria e del pianeta Saturno, stemperano le megalomanie, gli esibizionismi, le suscettibilità e le debolezze verso le lusinghe.
A seconda della struttura del Tema di nascita, il tipo Leone si divide infatti in due categorie; se in esso dominano il Segni di Fuoco e di Acqua ed il pianeta Giove, si avrà il Leone Erculeo: se invece hanno preminenza i Segni di Terra e di Aria ed il pianeta Saturno, si avrà il Leone Apollineo.
Il Leone Erculeo, è accecato dal proprio Ego, con tutti i difetti appena elencati. Molto spesso l’aspetto è imponente, il modo di fare accentratore. Sicurezza e spesso spavalderia di chi sa che può tutto dominare e tutto risolvere. Ama ostentare, circondarsi di cose vistose. Gli stucchi, gli ori, i colori sgargianti, i gioielli vistosi, fino a rasentare ed a volte oltrepassare, la cafoneria. Il metallo preferito dal Leone è naturalmente l’Oro, così come l’argento lo è per il Cancro. Nel modo di vestire e nell’arredo della propria casa sarà tutto un rosso, un dorato, uno specchio, un arzigogolato. Niente più dei quadri di David su Napoleone Bonaparte (ovviamente Leone), può esprimere al meglio la psicologia leonina del tipo Erculeo ed il suo modo di esternarsi. Al Leone Erculeo può essere assegnato anche tutto il periodo barocco.
Sul piano caratteriale il Leone Erculeo è generoso, leale, affabulatore, “Regale”. E’ quello che non bada a spese, che in comitiva si offre sempre di pagare per tutti, e di risolvere qualsiasi situazione; quello che non si tira indietro se gli viene chiesto aiuto materiale o morale; più materiale che morale perché non possiede abbastanza finezza di spirito per capire le ambasce interiori del prossimo. La generosità proviene comunque, spesso, più da un gesto magnanimo che da reale bontà d’animo. Ricerca di amicizie prestigiose che gli diano lustro. In negativo, megalomania, tendenza ad imporsi su tutti, sopravvalutazione delle proprie possibilità, sia sul piano morale che materiale.
Difficilmente un Leone si coinvolge in rapporti di amicizia stretta; il Re non ha amici ma, sempre e comunque, sudditi! Chiunque cercherà però rifugio sotto il suo mantello verrà accolto. Protettore esigente, pretende però lealtà e disponibilità. Se aiuta, non si aspetta ricompense, mai rinfaccia; se si accorge di essere sfruttato o tradito non fa scenate (sono plebee)! Cancella dalla sua vita l’Indegno; in silenzio, ma in modo spesso irreversibile.
Leale, generoso, sincero, gli risulta difficile rendersi conto della altrui malafede. Questo non significa che manchino i Leoni mentitori e ladri, ma sono le eccezioni che confermano la regola. L’orgoglio gli impedisce di confidarsi, di chiedere aiuto; se ferito dalla vita o dal prossimo, si lecca da solo le ferite e cerca di risolvere i problemi con le proprie forze.
L’altra faccia della medaglia di se è che la grande disponibilità può essere ossessività, l’invadenza, l’autoritarismo, l’impazienza e la superbia: Un Leone (specie se Erculeo), può anche diventare spietato verso i vinti, i rassegnati; nei casi peggiori può invece trasformarsi in lacchè di chi è più potente di lui; pronto a pugnalarlo alle spalle e prendere il suo posto se se ne presenta l’occasione.
Il Leone Apollineo, mantiene tutti i pregi ed i difetti del tipo Erculeo. Ma per intelligenza più raffinata, per educazione ricevuta, per esperienze personali da bambino, ha imparato a dominarsi, a selezionare, a filtrare. Risulta quindi assai più misurato, composto, sottotono, sia nel modo di esprimersi e di fare, sia nell’apparire. Nel vestire e nell’arredamento della propria casa, molta più sobrietà e buongusto. Fisicamente, così come il Toro autorepresso, il Leone Apollineo è più sottile ed assai meno appariscente del suo confratello erculeo. Immutate, invece, la forza morale e la capacità di coinvolgere ed ammaliare (spesso dominare) il prossimo. Non nel modo roboante del suo fratello Erculeo, ma sottotraccia. Più sensibilità nel captare i segni nascosti della Vita ed i moti dell’animo del prossimo.
Sia Erculeo che Apollineo, il Leone ha molto attaccamento alla famiglia di origine; ma mentre nei Cancri il legame è viscerale, a volte contro ogni logica, nel tipo Leone i genitori ed i familiari devono guadagnarsi la sua stima e la sua ammirazione. Portato a rispettare la Tradizione, è molto legato agli usi e costumi della sua Patria. Ma anche qui non nel modo viscerale ed acritico dei Cancri, bensì come simboli del Potere e del Prestigio, che sono poi l’esaltazione e la sublimazione dell’Io. Se ha fratelli farà del tutto per emergere agli occhi dei genitori ed altrettanto farà a scuola con gli insegnanti, e poi sempre nella vita perché il secondo posto, mai verrà accettato!
Se di famiglia umile, farà di tutto per riscattarsi; a gomitate e con alterigia, se è del tipo Erculeo, più sottilmente e diplomaticamente (ma con altrettanta spietata determinazione), se Apollineo. Estroverso, attivo, entusiasta e coraggioso a volte fino all’incoscienza, è portato a tutti i lavori che richiedono creatività e slancio innovativo. Ovviamente sarà pochissimo disponibile a lavorare sotto padrone o alla pari con altri colleghi. Se costretto a farlo, e senza spazi per esprimersi in qualche modo, può cadere in grave depressione.
Un Leone tenderà insomma sempre ad emergere e, là ove è possibile, ad aprire una propria attività! Di solito la sua visione abbraccia orizzonti vastissimi e se non vi sono forti valori di Terra nel suo Tema, necessità di qualcuno accanto che curi i dettagli, che mandi avanti le piccole, noiose incombenze del quotidiano. Specie se Leone Erculeo, la sua tendenza a sopravvalutarsi, credersi capace di imprese titaniche, lo espone al rischio di clamorosi fallimenti personali e finanziari. Prototipo di questo tipo, il Leone Mussolini, che sognava di far rinascere ROMA con un esercito di contadini scalcagnati. E finì come finì.
Con tali caratteristiche mentali, è ovvio che, al Leone, stiano a pennello tutti i posti di prestigio, di responsabilità. Le sue aspirazioni, se non di Imperatore o Dittatore, sono il Manager, il Capitano di Industria, l’animale da Palcoscenico, il Politico, il Commerciante specie di articoli di lusso. Se non dotato intellettualmente o se non ha le unghie abbastanza affilate, un Leone può anche piegarsi a un lavoro dipendente, a patto che abbia comunque un suo piccolo Trono. Capo Ufficio, Capo Squadra, Capo Officina, e via di seguito.
In amore il Leone Erculeo è scenoso e melodrammatico come in tutte le espressioni della propria vita. Se innamorato, può essere il tipo che spiazza con le sue trovate teatrali, con i suoi regali mozzafiato. E’ capacissimo, se ne ha le possibilità, di inondare l’amata con centinaia di rose rosse. Di passare sopra la sua casa con un aereo che trasporta lo striscione “I love you”. O di affittare la pagina intera di un giornale per dire la stessa cosa. Di farsi una volata transatlantica per stare assieme al suo Bene qualche ora. Porterà l’Amata a cena nei locali più chic, le offrirà le vacanze più alla moda. Le sue passioni sono totalizzanti, divoranti, ma non sempre reggono allo scorrere del tempo.
Il Leone Apollineo è anche in questo campo assai più misurato; meno scenosi i suoi regali, ma non per questo di meno valore. Anche se più contenuta, tenuta a bada, altrettanto intensa la passione d’amore. Assai più probabile un amore che dura nel tempo. Non sempre fedele, ma in ambedue i casi (a meno di controindicazioni forti nel tema Personale), comunque, profondità e lealtà nei sentimenti.
La donna Leone è ammaliante ed ammaliatrice. Attrice nata, sa usare benissimo tutti i trucchi per affascinare, in modo più teatrale od occulto, a seconda che sia Erculea o Apollinea. Come il Leone ha la folta criniera, spesso la donna Leone affida parte del suo fascino alla capigliatura. Non di rado, chiome lunghe e curatissime. Anche l’uomo Leone soffrirà raramente di calvizie. Di solito cede dopo lunga corte, non per calcolo, ma perchè niente le sembra mai abbastanza per la sua bellezza ed il suo valore. Ogni omaggio, ogni dimostrazione di interesse, le è dovuta. Molte Femmine fatali, molte donne di spettacolo, in questo Segno, più o meno esibizioniste, a seconda del tipo di appartenenza, ma, Erculee o Apollinee, a meno di pesanti afflizioni nel Tema Natale, tutte egualmente ambiziose e determinate a far valere al massimo il loro fascino e le loro capacità.
La donna Leone cercherà di legarsi ad una persona prestigiosa mentre l’uomo, specie se Erculeo, cercherà per compagna una donna appariscente, da sfoggiare per l’invidia degli altri uomini. Quando si sposa un Leone, maschio o femmina, tende ad essere fedele, se il partner lo stimola e lo coinvolge. Ama e cura moltissimo i figli anche se, spesso, pretende troppo da loro. E, se di tipo inferiore, tende a tiranneggiarli, ad imporre la sua personalità. Nonostante questo è difficile che un Leone si lasci assorbire completamente dalla famiglia. Egli, uomo o donna, ha bisogno di valvole di sfogo, di vie di uscita che vanno da lavoro alla vita mondana, alla cultura, ai viaggi, agli hobbies, a seconda della personalità.
Ottimista spesso fino all’incoscienza, il Leone (specie se Erculeo), ha spesso il massimo disinteressa per il denaro. Gusto voluttuoso nello spendere quanto ha e, spesso, anche quanto non ha. Non è rara una vita al disopra delle possibilità, con rischio di indebitamenti o veri e propri collassi finanziari, se le entrate non sono più che regali. Soltanto avanti negli anni (e non sempre), il Leone Erculeo impara la virtù dell’autocontrollo. A volte proprio il bisogno di soldi, oltre un’innata vocazione all’azzardo, porta i Leoni al vizio del gioco. Prestare soldi ad un Leone è sempre una incognita perché molto spesso egli non prende affatto in considerazione l’idea di restituirli; anzi si offende, se gli si ricorda il debito!
Con scarso senso del collettivo e con scarsa comprensione verso i deboli, spesso il Leone non sente le istanze sociali. Regala soldi o cose solo se gli va, se chi chiede sa prenderlo per il senso giusto o, come già detto, per mettersi in mostra. La sua generosità è quasi sempre la magnanimità di un Re più che la comprensione verso il debole che in fondo, si è già detto, disprezza per non aver saputo farsi valere nella vita.
Va da sé che, quasi sempre, il Leone Apollineo si comporta in modo più misurato ed intelligente anche in campo finanziario, come in tutti gli altri settori della vita.
Sul piano fisico, il Leone è soggetto ad improvvisi collassi per eccessivo spreco di energie; ad ipertensione, a colpi apoplettici. Organo più delicato, il cuore.