I pianeti sono delle “entità” ben delimitate, astronomicamente molto vicine a noi ed in
continuo movimento, sia nella volta celeste, che reciprocamente fra di loro
(aspetti).
Le costellazioni sono delle “immagini” generate dalla
nostra prospettiva astronomica, raccolgono in esse un’infinità di stelle
fisse (in quanto praticamente immobili dal nostro punto di vista umano) e
fra loro distantissime, che si spostano “in blocco” ed “apparentemente” a
causa del moto del pianeta Terra.
I segni zodiacali sono delle “astrazioni” utili esclusivamente a suddividere il nostro anno in
dodici porzioni uguali, equivalenti ognuna ad un terzo di ogni stagione. Il
primo segno prende il via con l’equinozio di Primavera e gli altri seguono
di conseguenza.
Questo per dire che i nostri segni zodiacali, in sintonia con le stagioni, sono entità completamente
indipendenti dalle costellazioni, in quanto queste ultime erano state prese,
a suo tempo, come riferimenti astronomici per individuare quando iniziava la
primavera, l’estate, etc… Se oggi, a causa della Precessione degli
Equinozi, segni e costellazioni non coincidono più, questo non
toglie che allo scoccare del nostro attuale equinozio di primavera (21
marzo) abbia inizio il segno dell’Ariete, qualunque sia la costellazione che
oggi, apparentemente e prospetticamente, occupa il Sole in quell’istante. Al contrario i pianeti, con la loro posizione e con i loro aspetti, sono da
interpretare oggi come 4000 anni fa, naturalmente collocandoli e leggendoli
su quei gradi corrispondenti ai segni zodiacali, non certo alle
costellazioni, che sono necessariamente sfasate.
Vincenzo Pacelli. Studioso di astrologia morpurghiana –
pacello@pacelli.biz